mercoledì 17 febbraio 2010

Buoni vacanza e buoni propositi

Avete presente la sensazione di mandibola che casca?
E' quello che mi è capitato la prima volta che ho sentito la pubblicità dei buoni vacanza.
Sarà deformazione professionale ma la prima cosa che mi è venuta in mente è stata: "Ma non mancavano i soldi per la ricerca? Per la scuola? Per i servizi sociali?"
E la mandibola è rimasta lì dov'era, cioè per terra...
Poi sono andata a leggere sul sito apposito e ho visto che, in fondo, è un'azione per sostenere il comparto turistico, in qualche modo.

Solo che poi ci ho ripensato di nuovo e mi sono chiesta se quelli che beneficeranno dei buoni vacanza non saranno anche quelli che magari avrebbero voluto mandare i figli all'università o che avrebbero voluto un'assistenza più rapida e pronta quando sono stati male...
Ovvio che se la coperta è corta, o si gelano i piedi o si gela il naso, è una questione di scelte e di priorità ma mi sembra che in questi frangenti, stare a casa, non andare in vacanza, sarebbe preferibile rispetto all'onta di essere il paese europeo che spende meno in ricerca in assoluto...
Che tristezza...


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